mercoledì 9 settembre 2009

E' appena andata via la luce. il mio guardiano mi dice che quando se ne va qui a casa, ça montre que c'est dans toute la ville. gli credo, in fondo non mi costa molto.
Sabato sera. Sette e mezza. Ci sono stati tempi migliori.
Qui sono cominciate le operazioni militari contro gli ex interahamwe, gli FDLR. Oramai vanno avanti da quasi due mesi.
Io e gli altri cerchiamo di capirci qualcosa, ma bisognerebbe stare nelle stanze dei bottoni per saperne di più. E quindi alla fine ci limitiamo a cercare una via d'uscita, in caso di bisogno. Che non c'è, tra l'altro. Se scoppia la guerra ad Uvira ti nascondi in bagno, accendi il satellitare (che tanto negli interni non prende) e speri di avere abbastanza batteria nel tuo cellulare, qualche bottiglia d'acqua e un po' di pane. E tieni la testa bassa, chinati juncu ca passa la china. I congolesi che abitano qui lo fanno ormai da 15 anni. L'uomo si abitua alla guerra, alla fame, e ad un sacco di brutte cose, è un modo per difendersi.
Quanto a me, le cose vanno bene, ci si diverte un po' meno, questi 32 anni appena fatti non so cosa mi porteranno, ma sarà difficile essere più felice di qualche tempo fa. Uno però ci prova, dai, in fondo non è impossibile, una volta che sai quello che vuoi fare da grande, che hai gli amici, la famiglia, che tutto va bene, dovresti essere felice. E invece no. Però ci si prova, ripeto. Poi non ci può lamentare sempre di tutto, guarda il lato buono delle cose, ho l'acqua calda in bagno, la prossima settimana probabilmente avrò internet in ufficio, l'elettricità a casa è più stabile, la donna di casa ha imparato a cucinare un sacco di altre cose buone e ne è fiera. Quindi alla fine non è che va tutto male. Vabbè dai, alla fine no. Però...

La scorsa settimana ero a Sange, un villaggio ad un'ora da qui. Ero insieme a due gentili signore della sede di Washington, che mi avevano regalato una spilla con la famiglia reale americana, Obama con moglie e figlie. Io ho ringraziato gentilmente, ma a me di Obama sinceramente non me ne frega un cazzo.
Detto questo, un bambino mi si avvicina, arrivava all'altezza della mia borsa dove avevo attaccato la spilla, camminava con due bidoni vuoti che servono a raccogliere l'acqua. Alza la testa, mi guarda, sorride e grida "Obama aime les enfants!" E tutti a ridere.
Due giorni fa il villaggio è stato attaccato dagli ex interahamwe. Pare non ci siano state vittime, ma lui avrà sicuramente avuto paura.

... te parler du bon temps, qui est mort et je m'en fous, te dire que les mechants c'est pas nous...

Per il resto la routine qui è sempre interessante, trovo anche il tempo di suonare, di provare a mettere insieme due accordi e tre parole che assomigliano a una canzone. Però Iris, quella dagli occhi blu, è partita. Fine missione. E' un peccato, ha una bella voce, abbiamo registrato anche qualcosa insieme. Adesso c'è anche Gigi, che suona le percussioni, e insieme a due chitarre ogni tanto ci divertiamo. Se solo Iris fosse stata più bassa.

Fa caldo da morire, stasera. Le mistral gagnant di Renaud mi fanno compagnia da un po', forse perchè ho passato gli ultimi 32 anni a voler essere sempre da un'altra parte, nel tempo e nello spazio. Forse è per questo che faccio questo mestiere. O forse no. Forse mi piace e basta.
Non riesco a trovare un finale stasera, quindi la chiudo qui così, e alla prossima. Et les mistral gagnant.